Senza casa, senza famiglia, senza radici: pur sempre bambini(UNICEF ITALIA)


Un bambino rifugiato è un bambino costretto alla fuga in un paese straniero, nella speranza di ottenerne asilo. Un bambino sfollato è costretto ad abbandonare la propria casa, in fuga all’interno del suo stesso paese. Un bambino migrante lascia la famiglia e la sua terra in miseria, nella speranza di un futuro migliore. Tutti corrono molti rischi sia durante gli spostamenti, sia a destinazione: violenze, abusi, sfruttamento e discriminazioni , difficoltà di inserimento, anche   per problemi di lingua. Questo dramma, oggi, è sotto gli occhi di tutti per l’emergenza in Ucraina, causata da una guerra che in Europa ha generato la crisi dei rifugiati in più rapida crescita dalla Seconda Guerra Mondiale, di cui vittime sono al 90% donne e bambini. Oltre ai bambini in fuga da violenze e disastri naturali, molti altri sono costretti a vivere da migranti per miseria e povertà: 36 milioni i minori, su  281 milioni di migranti internazionali nel 2022. Oggi sono sempre di più i bambini bisognosi di assistenza umanitaria  che devono fare i conti con un mix letale: conflitti, sfollamento,  migrazioni, epidemie e malnutrizione crescenti; il cambiamento climatico inoltre aggrava tali crisi scatenandone di nuove.(Catherine Russell, Direttrice Generale UNICEF).