Ricordiamo le conseguenze delle guerre sui bambini. Ne abbiamo parlato spesso ma meglio insistere sul tema che riguarda tanti piccoli spesso messi sui barconi da genitori disperati. per affrontare da soli un difficile navigazione, pur di sottrarli all’orrore delle guerre. Ma da cosa fuggono i bambini?
Milioni di minori sono direttamente colpiti da guerre e conflitti armati per lo più in Africa e Medio Oriente Vengono feriti o uccisi, separati dalle loro famiglie e costretti ad assistere a scene di violenza inaudita. Nella maggior parte delle situazioni belliche, avvengono inoltre rapimenti, stupri e sfruttamento di bambini come soldati.
- La Violenza sessuale: nei conflitti armati,:vengono violentati/e sistematicamente o contagiate intenzionalmente con l’HIV( anche bambini/e ancora piccoli, spesso sotto gli occhi dei loro cari). Chi conduce le guerre riesce così a demoralizzare o distruggere intere famiglie e comunità. Inoltre, donne e ragazze vengono rapite, sottoposte ad abusi e schiavizzate per molto tempo. Molte di loro non tornano mai più a casa. .Mine e munizioni a grappolo: milioni di mine antiuomo e di bombe a grappolo inesplose sono una minaccia quotidiana per l’infanzia. Anche lo sviluppo di un paese ne viene pregiudicato a causa di questa pericolosa eredità,
- .L’intervento dell’Unicef: smobilitazione dei bambini soldato e per la loro reintegrazione. L’obiettivo è permettere loro di iniziare una nuova vita per mezzo di un’assistenza mirata e un’istruzione scolastica.
- In una fase iniziale, i giovani liberati sono ospitati in centri transitori o da famiglie affidatarie. In parallelo, l’UNICEF spiega al personale delle organizzazioni d’aiuto locali come procedere all’identificazione di questi ragazzi e cercare i parenti ancora in vita. Aiuta i giovani a imparare un mestiere e aiuta a organizzare assistenza medica e psicosociale per le ragazze stuprate, copre i costi degli interventi chirurgici, contribuisce al perfezionamento dei medici e fornisce farmaci. Le squadre mobili consentono di raggiungere anche le vittime che si trovano nelle regioni più discoste.
- Nei campi di raccolta, l’UNICEF crea punti di contatto per i minori soli. Per la registrazione dei bambini, l’UNICEF utilizza fotografie, video, manifesti e banche dati. Per la ricerca dei parenti, gli operatori collaborano con i comitati e le organizzazioni locali, e la polizia. Finanzia protesi, sedie a rotelle e programmi di formazione per le vittime delle mine antiuomo.
- Nelle zone minate, l’UNICEF promuove programmi capillari per la bonifica di scuole, pozzi e zone residenziali, e per informare l’infanzia e gli insegnanti sui pericoli insiti negli ordigni inesplosi, avvalendosi di speciali sussidi didattici, volantini, teatrini e spot radiofonici .