“Mi hanno venduta per 50.000 rupie” informa una sposa bambina indiana(Freedom United da The Guardian 7/3/018)


50.000 rupie (pari a 50 euro)è stata la cifra pagata alla sorella ed al cognato della tredicenne Tahmina da un uomo che ha trenta anni più di lei.Un lungo viaggio in autobus per raggiungere il remoto villaggio di Haryan dove è stata condotta in una stanza mentre sorella e cognato sono rimasti fuori per contrattarne il prezzo. Tahmina racconta che entravano gli uomini, alcuni decisamente strani,  che offrivano denaro per lei.Successivamente grazie all’aiuto di una Associazione è riuscita fuggire e a ricongiungersi con la madre.Sono centinaia di migliaia le ragazzine vendute e comprate in India nel corso dei secoli.Per loro è stato coniato il termine “paros” = ragazza in vendita e comprata.Il fenomeno riguarda soprattutto gli Stati del Punjab e del Rajastan, arcinote mete turistiche. Una Associazione che si oppone a questo turpe traffico ha individuato nel 2014 ben 1532 spose bambine. Tra l’altro quando le paros riescono a fuggire o rimangono vedove e quindi allontanate con i loro bambini dalla famiglia del marito , spesso la famiglia di origine le considera disonorate e le rifiuta. Anche Tahmina è stata respinta dal padre e adesso vive con la nonna.Vedere:The Guardian.com/development/2018/mar/7/india-women-trafficked-brides-sex-and-domestic-slavery ( di Katina French)