Rohingya, a un anno dalla fuga ancora in un limbo senza futuro: un appello alle nostre coscienze da Medici senza Frontiere (Newsletter MSF del 6/9/2018)
“Un giorno sono arrivati e hanno portato via delle persone. Ho pensato che stavamo per morire” racconta la piccola Rachida. Come lei, un anno fa oltre 700.000 Rohingya fuggivano in Bangladesh a seguito di una “operazione di pulizia” nello Stato di Rakhine da parte dell’esercito del Myanmar. Oggi vivono ancora negli stessi rifugi temporanei di plastica e bambù.Purtroppo il futuro dei Rohingya resta incerto visto che non è stato riconosciuto loro lo status di rifugiato. Per quanto tempo ancora resteranno confinati in campi terribili, con scarso accesso all’acqua pulita, alle latrine, all’istruzione, alle opportunità di lavoro e all’assistenza sanitaria? La grande sofferenza di questa popolazione non può restare senza risposta In questi 12 mesi le equipe di Medici senza Frontiere hanno effettuato oltre 656.200 visite mediche.
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