Anticipiamo qui alcuni stralci dell’intervento del gesuita Giovanni Cucci su «Cybersex: una dipendenza insidiosa» nel nuovo fascicolo di «La Civiltà Cattolica», in uscita sabato. Info: www.laciviltacattolica.it.Una modalità particolarmente distruttiva di dipendenza è quella da pornografia virtuale, mediante l’accesso ai siti Internet. La dipendenza sessuale, in particolare, esprime le contraddizioni di una società e di uno stile di vita che cerca di assecondare ogni possibile emozione…Secondo i dati di Internet Filter Review, negli Usa l’età media dei bambini che entrano a contatto con la pornografia online è di 11 anni; coloro che maggiormente accedono al cybersesso hanno tra i 12 e i 17 anni. In Italia il 61% dei visitatori rientra nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni, ma secondo i dati di Covenanteyes (un sito che si occupa di prevenzione e aiuto a uscire dalla pornodipendenza), l’80% di essi entra in contatto con la pornografia prima della maggiore età. Anche nel nostro Paese un ragazzo comincia a visionare pornografia in media all’età di 11 anni, quando si vede regalare dal genitore l’iPhone. senza pensare alle sue illimitate possibilità di accesso, le quali, unite a curiosità e inesperienza, porteranno in molti casi a conseguenze terribili, avvertite per lo più troppo tardi. (…)L’incremento della diffusione di siti pornografici è impressionante. I seguenti dati possono darne un’idea: nell’anno 2018 un solo sito pornografico ha registrato quasi 34 miliardi di visitatori (92 milioni al giorno), con un aumento di 14 milioni rispetto al 2017. Sembra che il numero di questi siti si aggiri attorno ai 150 milioni, di cui almeno 5 milioni dedicati alla pedopornografia. È difficile avere dati precisi, sia per la caratteristica oscura e liquida del dark web sia per il suo rapido e capillare incremento (ogni giorno compaiono in media 300 nuovi siti), ma sembra che il porno occupi il 30% del traffico internet, e ogni minuto registri 63.000 visitatori, con un guadagno di almeno 5.000 dollari al secondo (….)