Rapporto del Segretario Generale dell’ONU su Bambini che vivono in situazioni di Conflitto Armato in Myanmar(L’Osservatorio-Centro ricerche vittime civili nei conflitti)


Le Nazioni Unite hanno accertato, tra 2017 ed 2018, ben 1.166 gravi violazioni sui minori nei distretti di Maungdaw, Buthidaung e Rathedaung. Il rapporto è un’analisi di “sei gravi violazioni” dei diritti umani dei minori in Myanmar. L’Ufficio del Rappresentante Speciale per i Minori e il Conflitto Armato ha definito le violazioni come uccisioni e mutilazioni, violenze sessuali, sfruttamento dei bambini reclutati come soldati, sequestro di minori, attacchi ai danni di scuole e ospedali e negazione dell’accesso umanitario per i minori. Attacchi organizzati e sistematici contro i Rohingya sono stati orchestrati dal Governo, causando casi di uccisioni e mutilazioni tra i minori. Nei 28 villaggi dei distretti sopra elencati, sono state 220 le vittime. Le forze governative, tra cui polizia e guardia di frontiera, sono ritenuti i responsabili di tutti questi casi accertati. Il 27 agosto 2017, diversi testimoni hanno dichiarato che i soldati Tatmadaw hanno prelevato ragazzi e uomini dalle loro case del distretto di Buthidaung, obbligandoli a rimanere nel gruppo con le mani legate, e uccidendoli uno ad uno. Le Nazioni Unite hanno accertato casi di minori uccisi mentre fuggivano dagli scontri e dagli attacchi. I Tatmadaw sono ritenuti i responsabili di abusi e violenze sessuali a ragazze e donne in otto casi accertati e due casi attendibili. La vittima più giovane di abuso sessuale aveva dieci anni. Una donna ha riportato che la figlia di 14 anni è stato vittima di violenza sessuale da parte di due soldati Tatmadaw, mentre dieci o più soldati stavano sul posto a guardare, per circa quattro ore. La figlia è stata poi uccisa di fronte a lei.Secondo quanto riportato nel rapporto, sono 53 i casi accertati di reclutamento forzato di bambini-soldato, con molti casi attribuiti alla polizia e ai Tatmadaw.  Il Rappresentante esorta i gruppi armati a cessare l’arruolamento forzato dei bambini e riconoscere i gruppi armati non statali responsabili delle gravi violazioni dei diritti umani dei minori.E questo nel Paese dove è ritornata   il premio nobel per la pace Aung San Suuky (ora membro del Parlamento del Myanmar)!