Due case per mamme rifugiate e migranti (osservatoreromano.it, 9/O8/2019)


Sostenere le donne migranti, spesso mamme con bambini piccoli, nel percorso di integrazione e valorizzazione professionale. È questo l’obiettivo dell’iniziativa «Chaire Gynai» che, partita da oltre un anno a Roma, offre aiuto e conforto alle donne in difficoltà. Nella capitale, infatti, grazie alla Congregazione delle suore missionarie di San Carlo Borromeo sono operative due case per le rifugiate con bambini e  migranti. Sulla scia dei quattro verbi lanciati da Papa Francesco — accogliere, proteggere, promuovere e integrare- sono state create le unità abitative, in via della Pineta Sacchetti e in via Michele Mercati, per  donne che hanno già ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiate in Italia o che potrebbero regolarizzare la loro posizione. Vi  si può stare per un periodo che va dai sei mesi a un anno al massimo, comunque fino a quando non abbiano raggiunto una completa autonomia e integrazione. Al momento, sono ospitate ventidue donne e sette minori, provenienti da Siria, Uganda, Senegal, Congo, Camerun, Etiopia, India e Burundi. Nelle due case sono passate quest’anno diverse migranti, alcune delle quali hanno già terminato il loro percorso di semiautonomia. Ora lavorano, hanno una casa e sono integrate. E’ una piccola goccia in un mare di sofferenza ma, dopo tante orribili notizie di cui informiamo  su questo sito,  è un  minuscolo  punto di luce che apre il cuore alla speranza. Parlatene!