A Moria, Lesbo- il campo profughi più grande d’Europa- 13.000 persone hanno perso tutto nella notte tra l’8 e il 9 settembre. 7000 fra questi sono donne e bambini appena nati o molto piccoli che stanno ancora respirando il gas dei lacrimogeni lanciati dalla polizia greca. Dormono per strada e non mangiano da giorni. Gli incendi appiccati, probabilmente dagli stessi profughi disperati per richiamare l’attenzione su di loro, sono divampati velocemente, inghiottendo la baraccopoli e il centro di detenzione fatiscente ed invivibile, oltre che spaventosamente sovraffollato. costruito nel 2015. Nessuno li sta accogliendo , i civili sbarrano le strade e la polizia li allontana. Alcuni hanno trovato riparo nei cimiteri: solo i morti li hanno accolti.