Around 90 Uyghur teenage girls are reportedly trapped in a government controlled garment factory in the Uyghur Region of China. They are subjected to grueling 14-hour workdays, seven days a week, and face verbal and physical abuse, according to a recent investigation by Radio Free Asia. Wanhe Garment Co. Ltd., allegedly operates under aagreemen nt with a nearby vocational school,is forcing girls aged 16 to 18 to work against their will.Inside the factory, the girls are kept in line by a middle-aged Uyghur woman, referred to as “teacher” by the workers. Her name is Tursungul Memtimin, allegedly resorts to insults, criticism, and even physical abuse. A village official stated that Memtimin uses a bat to harm the workers, instilling an atmosphere of fear that prevents from attempting escape.
Autore: shadow children project
Bombe a grappolo: affermazioni del Presidente ukraino Zelensky e una perplessità.(dalla redazione)
Ormai è deciso. Gli Stati Uniti (che non hanno aderito, insieme ad altri Paesi, tra cui la Russia, al trattato che le bandisce) invieranno bombe a grappolo in Ukraina. Il Presidente Zelensky afferma che non verranno colpiti o feriti i civili. Ma come farà a riuscirci? Le bombe a grappolo (vedi le informazioni sul sito) sono costruite in modo che, una volta sganciate, restino sul terreno, poco visibili, con il loro corpo centrale e le numerose piccole propaggini esplosive che saltano in aria non appena sfiorate, a loro si devono tantissime morti e mutilazioni di bambini. Diana Spencer, la defunta principessa del Galles, aveva fatto della lotta contro queste bombe, il suo impegno prioritario, dopo averne visto gli effetti su centinaia di piccoli e adulti invalidi. Che Zelensky abbia trovato il sistema per avere bombe a grappolo selettive?
Traffico di minori in India: una orribile realtà sconosciuta((National Crime Records Bureau, ONG Shakti Vahini, Fanpage)
L’India è una delle zone privilegiate per il traffico di minori che avviene spesso all’interno del paese,sono molti quelli che provengono dal Nepal e dal Bangladesh. Bambini/e e ragazzini possono anche essere venduti nel mercato del lavoro minorile, della prostituzione o del turismo sessuale minorile,dalle loro stesse famiglie. Spesso sono sscelti dai trafficanti per accattonaggio forzato, traffico di organi, se costretti a chiedere l’elemosina possono subire amputazione degli arti, o essere accecati con acido. Ci sono potentissimi racket organizzati per il sequestro, come dichiarato dalla Ong indiana Shakti Vahini. E’ Un giro d’affari milionario che non si ferma di fronte a nulla. Il destino dei bimbi rapiti è terribile: quasi l’80% delle vittime delle tratta finisce negli ingranaggi della prostituzione o della pornografia infantile; per costringerli, i piccoli subiscono violenze brutali, compresi gli stupri. Come ha denunciato Shaina Nana Chudasama, portavoce del Partito del Popolo Indiano, nelle case chiuse gli uomini pagano 100 rupie (poco più di un euro) a cambio di relazioni sessuali con i minori. Per punire severamente anche i clienti, Chudasama ha lanciato una raccolta firme su change.org che ha già raggiunto oltre 100mila adesioni.
Femminicidi in Italia e situazione orfani(Terre des Hommes, 5/7/023)
Nel 2022, 120 donne sono state uccise in Italia solo perché donne: figlie, amiche, sorelle, cugine, zie, colleghe, mamme. Può succedere a tutte, a prescindere dall’età, dal ceto sociale, dalla provenienza o dall’aspetto fisico.Il femminicidio è uno dei fenomeni più preoccupanti degli ultimi anni e spesso tutto ha inizio con uno schiaffo, un pugno, un’umiliazione, una violenza che in media colpisce una donna ogni 15 minuti nel nostro Paese. Un dramma che tocca e ferisce anche le famiglie delle vittime, in particolare i loro figli.Solo in Italia, sono oltre 2000 gli orfani di femminicidio. Bambini e ragazzi che hanno assistito ai maltrattamenti subiti dalla propria mamma e in alcuni casi all’uccisione stessa. Un trauma nel trauma: perdere la madre a causa della violenza del proprio padre e non rivedere più nemmeno lui perché suicida o in carcere. Ad oggi, però, non si fa abbastanza per sostenere e prendersi cura di questi orfani, anche definiti speciali. Terre des Hommes crede che sia necessario prevedere un protocollo di assistenza adeguato a livello nazionale. E lancia un appello per garantire loro sostegno economico, psicologico e legale. Per i dettagli vedere il sito di Terre des Hommes.
Il Gruppo Wagner in Africa (da www.ilpost.it, aprile 2023)
Il Gruppo Wagner è apparso per la prima volta durante la crisi in Ucraina nel 2014, fornendo supporto alla Russia durante l’annessione della Crimea. Il Capo è il magnate russo Yevgeny Prigozhin, apparentemente un imprenditore russo alleato di Putin, La US Defense Intelligence Agency lo descrive come uno strumento per controllare la popolazione e influenzare stati geopoliticamente avversari, cambiando le convinzioni delle persone a favore del governo russo. Come pare sia accaduto con la Brexit nel 2016 e le elezioni presidenziali francesi nel 2017. In Repubblica Centrafricana, Wagner ha cominciato le sue attività nel 2018, quando dopo la sospensione dell’embargo sulle armi da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il governo russo e quello centrafricano firmarono un accordo di cooperazione militare in cambio di ingenti concessioni minerarie a Mosca. In virtù di questo accordo, formatori militari (fra i quali numerosi affiliati a Wagner) hanno potuto mettere piede a Bangui con ingenti stock di armi. In Mali, Wagner è comparso nel 2021, con il consenso alle operazioni militari russe dato dalla giunta militare. Anche Wagner, insieme alle le milizie, governative e non, ha un ruolo fondamentale nella conquista dei territori situati in prossimità delle miniere. Nelle miniere poi i bambini sono largamente utilizzati (anche perché consentono risparmio di spazio nelle gallerie.) Praticamente vivono in uno stato di schiavitù, senza alcuna misura di sicurezza, sono molti quelli che muoiono ma chi sopravvive almeno riesce a a mangiare. Sono questi bambini a fornire i minerali necessari per i nostri telefonini, apparecchi hi-fi, ecc, oltre a ingenti finanziamenti per Wagner e governo russo.

Bambini nei conflitti armati (Centro Nazionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza e Rapporto Save the Children, giugno2023)
Il rapporto Save the Children,
In molti Paesi colpiti dalle guerre i finanziamenti per la protezione dei bambini nei conflitti armati non tengono il passo con il crescente numero di famiglie e minorenni a rischio. Il rapporto di Save the Children Unprotected: An Analysis of Funding for Child Protection in Armed Conflict sottolinea l’importanza di finanziamenti adeguati per ridurre l’impatto della violenza sulla vita dei più piccoli.«I servizi di protezione dell’infanzia sono fondamentali per proteggere da pericoli, bambini e bambine che vivono in zone di guerra . Servono a salvaguardare i minori dal reclutamento e l’utilizzo da parte di gruppi armati, i matrimoni precoci, la violenza sessuale, l’uccisione e la mutilazione. I finanziamenti possono anche essere utilizzati per sostenere gli adulti di riferimento che si prendono cura dei minori non accompagnati o le famiglie in povertà».Secondo quanto evidenziato dal rapporto, nel 2022 circa 22,4 milioni di bambini bisognosi e i loro adulti di riferimento sono stati destinatari di servizi di protezione dell’infanzia che richiedono un finanziamento di quasi 795 milioni di dollari. Tuttavia, i governi hanno trovato solo il 19% dei fondi necessari, creando un vuoto finanziario di oltre 646 milioni di dollari e lasciando quasi 18 milioni di minorenni e adulti di riferimento senza aiuto e sostegno. Questo crescente deficit di finanziamento deriva dal fatto che sempre più bambini vivono in aree di conflitto armato. I dati rivelano infatti che in Europa il numero di under 18 esposti al conflitto è quadruplicato in un solo anno, passando da due a nove milioni, ed è alimentato dalla guerra in Ucraina. L’Africa, inoltre, è rimasta la regione con il numero più alto di minorenni che vivono in zone di conflitto (circa 183 milioni) e il Medio Oriente ha continuato ad avere la quota più alta di bambini che vivono in zone di guerra rispetto alla popolazione infantile totale (il 39%, ovvero uno su tre).
Senza casa, senza famiglia, senza radici: pur sempre bambini(UNICEF ITALIA)
Un bambino rifugiato è un bambino costretto alla fuga in un paese straniero, nella speranza di ottenerne asilo. Un bambino sfollato è costretto ad abbandonare la propria casa, in fuga all’interno del suo stesso paese. Un bambino migrante lascia la famiglia e la sua terra in miseria, nella speranza di un futuro migliore. Tutti corrono molti rischi sia durante gli spostamenti, sia a destinazione: violenze, abusi, sfruttamento e discriminazioni , difficoltà di inserimento, anche per problemi di lingua. Questo dramma, oggi, è sotto gli occhi di tutti per l’emergenza in Ucraina, causata da una guerra che in Europa ha generato la crisi dei rifugiati in più rapida crescita dalla Seconda Guerra Mondiale, di cui vittime sono al 90% donne e bambini. Oltre ai bambini in fuga da violenze e disastri naturali, molti altri sono costretti a vivere da migranti per miseria e povertà: 36 milioni i minori, su 281 milioni di migranti internazionali nel 2022. Oggi sono sempre di più i bambini bisognosi di assistenza umanitaria che devono fare i conti con un mix letale: conflitti, sfollamento, migrazioni, epidemie e malnutrizione crescenti; il cambiamento climatico inoltre aggrava tali crisi scatenandone di nuove.(Catherine Russell, Direttrice Generale UNICEF).

Ukraina. Conseguenze distruzione diga a Kakovka (Terre des Hommes, 6/6/23)
I danni provocati dalla distruzione della diga di Kakhovka nella notte tra il 5 e il 6 giugno sono devastanti per i bambini, le famiglie e l’ambiente. Manca l’acqua da bere, il cibo e le case sono distrutte o danneggiate. “Da una prima ricognizione c’è bisogno urgente di portare acqua potabile, pompe per aspirare l’acqua contaminata e piena di detriti, generatori per l’energia elettrica, bombole di gas e gommoni per spostarsi nelle aree già coperte dal fiume esondato e far evacuare le persone e i loro animali.”
Un genocidio dimenticato. Il primo campo di concentramento inventato e creato dalla Germania in Africa(1893-1915).
Shark Island , in Namibia, è un posto desolato e solitario che fu un campo di concentramento per le popolazioni Herero e Nama, talmente disumano che lo stesso comandante Von Zulow lo ribattezzò “Isola della Morte”. Il potere coloniale tedesco sulla Namibia era assoluto. La popolazione nera non aveva nessuna protezione legale. Questo creò una situazione di tensione che sfociò in una serie di scontri fra le popolazioni indigene e l’esercito coloniale. La prima Rivolta Ottentotta avvenne fra il 1893 ed il 1894; i Nama attaccarono fattorie isolate e uccisero circa 150 coloni tedeschi. Allora il Kaiser inviò un contingente militare con il generale Lothar von Trotha, per stroncare, senza pietà, la ribellione. Le forze tedesche ebbero la meglio e von Trotha avviò il primo genocidio della storia, nel XX secolo. Il Paese fu sottoposto a un regime di schiavitù su base razziale e migliaia di uomini, donne e bambini furono destinati ai lavori forzati per la costruzione della ferrovia o sterminati per ordine diretto del Kaiser. I tedeschi avvelenarono le sorgenti d’acqua e dichiararono il loro ultimo fine: il Vernichtungsbefehl (sterminio, ovviamente delle popolazione locale). Le donne furono costrette a bollire le teste dei detenuti morti (spesso parenti o amici) e a raschiare via i rimasugli di pelle e occhi per prepararle perché fossero studiate nelle università tedesche per attestare l’inferiorità degli africani. Molte furono le donne mandate nei bordelli per i soldati. Nacquero molti bambini che vennero utilizzati per esperimenti, prima di essere uccisi (questa fu la fonte di ispirazione per Megele, il medico di Auschiwitz ). I cadaveri degli schiavi venivano gettati in acqua, con la marea tornavano a galla ed erano divorati dai pescecani . All’inizio della prima guerra mondiale, le truppe britanniche e sudafricane ebbero la meglio sui tedeschi che furono trasferiti nei campi di concentramento vicino a Pretoria. A causa della schiacciante superiorità delle truppe britanniche (grazie anche agli Herero sopravvissuti) le Schutztruppen tedesche (insieme ai gruppi di volontari boeri che le sostenevano) cedettero rapidamente. Il 9 luglio 1915, terminava il lungo periodo di dominazione tedesca sulla Namibia che passò sotto la guida sudafricana fino a quando l’ONU ne decretò l’indipendenza nel 1992.

il campo di concentramento in una foto d’epoca.
About orphanage volunteering.WARNING!(Freedom United, June, 1st 2023)
Orphanage volunteering is still being marketed as a tourism option to prospective volunteers, even though it is widely recognized as a driver of child trafficking. Like childcare home’ placements in Ghana, and India. Childcare placements are no place for a vacation
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.