Presentato ieri a Roma, nella sede della Treccani. il rapporto annuale di Amnesty International. In Nordafrica maglie nere per Egitto e Libia, nella regione subsahariana situazione al limite in Sud Sudan, Repubblica Centrafricana e Nigeria. “Ma in Africa – spiega il presidente Antonio Marchesi – di fronte a una classe politica che in molti casi segue un’agenda sbagliata, c’è una società civile che si mobilita”(da Rocco Bellantone per Nigrizia)Ne riportiamo uno stralcio che riguarda l’Africa sub sahariana. Nella regione sono oltre 20 i paesi in cui le autorità hanno negato alle persone il diritto di protestare pacificamente. È accaduto soprattutto in Angola, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Sudan, Togo, nelle regioni anglofone del Camerun, in Kenya, Sierra Leone e Uganda. Vittime di discriminazioni e abusi sono poi come sempre donne e ragazze oltre che i bambini albini i cui corpi,bruciati e e ridotti in polvere, vengono pagati migliaia di dollari dagli stregoni che ritengono siano strumenti potentissimi per la magia nera, come più volte riportato (specie in Malawi e Mozambico) ed LGBTI (Senegal, Ghana, Malawi e Nigeria).vedere in “per saperne di più” le categorie degli shadow children Non sono esenti da colpe nemmeno le società straniere che operano nel cuore dell’Africa. Vale per le compagnie occidentali così come per quelle turche o cinesi che non si fanno scrupoli a offrire solo un dollaro al giorno a chi rischia la vita nelle miniere di cobalto, nei cantieri dove si realizzano grandi infrastrutture, nei giacimenti di petrolio e gas,Per i dettagli vedere il sito di Amnesty International o della rivista comboniana on line “Nigrizia”.