Zanzibar, l’isola dei bambini schiavi(Newsletter Osservatorio Diritti umani e The Guardian, 4/2/2018)


Dati certi su quanti siano i minori costretti a lavorare oggi nelle case di famiglie benestanti o in strutture turistiche dell’isola, sono difficili da reperire. Nel rapporto della ong locale Anti Slavery Tanzania si legge di quasi un milione di minori impiegati in questi  lavori. Molti bambini vengono incoraggiati dai propri genitori ad andare a lavorare presso ricche famiglie o in strutture turistiche, attratti anche dalla promessa che i figli guadagneranno e avranno  la possibilità di studiare. Per la maggior parte delle vittime si tratta di una promessa  che nasconde incubi  per l’avvenire dei bambini. Zanzibar, un’isola  paradiso per turisti, vanta un presente di schiavismo minorile e un passato ben poco glorioso. Zanzibar, infatti,  è stato il principale porto di smistamento degli schiavi che venivano  portati nella Penisola Arabica o in India. A Zanzibar è presente solo  un rifugio per i bambini che scappano dalla situazione di schiavitù; i minori, spesso, denunciano di essere stati picchiati  e , soprattutto le bambine, denunciano anche di essere state in più occasioni vittime di abusi sessuali. La schiavitù minorile in Tanzania è il principale problema per quanto riguarda il traffico di esseri umani . comunque il Paese sta facendo enormi sforzi per contrastare il fenomeno