Come già segnalato tempo addietro dal nostro sito, è in atto una persecuzione della popolazione mussulmana Rohingya, in fuga dalla Birmania. Le Nazioni Unite hanno condannato le Autorità militari birmane ma anche i politici civili che non hanno mosso un dito, tra questi anche Aung San Suuky, Premio Nobel per la Pace (!) e Consigliere di stato. Si rammenta tra l’altro che la Birmania è un paese a religione buddhista i cui principi evidentemente non sono stati un deterrente. Avranno preso posizione i monaci e i Maestri di tanti Monasteri splendidi sparsi nel Paese? Ci troviamo di fronte ad un ennesimo caso di “predicare bene e razzolare male”?