A conclusione del Summit in Vaticano su abusi sui minori: OTTO PUNTI PER SCONFIGGERE GLI ABUSI SESSUALI NELLA CHIESA(Lettera 43, 25/2/019)


Le direttive che il Papa prospetta a conclusione del summit partono anche dalle “Best Practices” formulate sotto la guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il suo elenco comprende «La tutela dei bambini», per la quale occorre «cambiare mentalità» e «combattere l’atteggiamento difensivo-a salvaguardia dell’Istituzione»; la «Serietà impeccabile», ribadendo che «la Chiesa non si risparmierà nel compiere tutto il necessario per consegnare alla giustizia chiunque abbia commesso tali delitti. La Chiesa non cercherà mai di insabbiare o sottovalutare nessun caso»;La formazione», ossia «le esigenze della selezione e della formazione dei candidati al sacerdozio».«Rafforzare e verificare le linee guida delle Conferenze Episcopali», per cui «nessun abuso deve mai essere coperto» (così come era abitudine nel passato) e sottovalutato ma  anche «Accompagnare le persone abusate».Ultimi punti, «Il mondo digitale», per cui «occorre impegnarci perché in particolare i seminaristi e il clero, non diventino schiavi di dipendenze basate sullo sfruttamento e l’abuso criminale degli innocenti e delle loro immagini e sul disprezzo  della donna e della persona umana», e la lotta al «Turismo sessuale».L’arcivescovo di Brisbane Mark Benedikt Coleridge, afferma  che «le ferite di coloro che sono stati abusati sono le nostre ferite, che il loro destino è il nostro, che non sono i nostri nemici ma ossa delle nostre ossa, carne della nostra carne».