Il Darfur, regione ad ovest del Sudan, dal 2003 è teatro di un feroce conflitto con migliaia di morti e bambini abbandonati a loro stessi. Donne e bambini sono vittime di violenze sessuali sistematiche da parte dei gruppi armati. Il Paese, ricchissimo di petrolio, è tra le zone a più basso reddito dell’Africa. Ben poco della ricchezza prodotta dai 120 mila barili di greggio che si esportano ogni anno, contribuisce al miglioramento delle condizioni delle popolazioni locali. E’ una regione situata all’ovest del Sudan, nel deserto del Sahara, grande due volte l’Italia, con circa sei milioni di abitanti su una popolazione sudanese complessiva stimata attorno ai 32 milioni. Il conflitto vede contrapposti la locale maggioranza nera alla minoranza araba – che è invece la maggioranza nel resto del Sudan. Quest’ultima è appoggiata dal governo centrale che tollera le feroci scorribande della tribù nomade-guerriera dei Janjaweed, di origine araba. Giocano un ruolo fondamentale l’accesso alle risorse in una regione trasformata da terra agricola produttiva a zona desertica a causa dei cambiamenti climatici planetari. Come sottolinea l’UNEP – Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente –il cambiamento del clima globale ha peggiorato la qualità del suolo, la disponibilità idrica e la copertura forestale. Solo nel 1992, il confine col deserto era a 120 km ad ovest di Nyala. Oggi, invece, il deserto è a soli 5 km dalla città. C’è anche e soprattutto la questione degli approvvigionamenti petroliferi. Le prospezioni di tecnici della Shell hanno paragonato la qualità del petrolio del Darfur a quella del petrolio libico, che ha bisogno di una raffinatura minima. I maggiori acquirenti sono la Lundin Oil AB svizzero/svedese, la canadese Talisman Energy Inc, l’austriaca OMV Aktiengesellschaft, la malesiana Petronas e per ultima la cinese CNPC. Anche la francese Elf-TotalFina e l’ inglese BP insieme hanno le concessioni su circa 200 mila km quadrati di territorio sudanese. In questa situazione di abbandono e miseria estrema, i trafficanti si approvvigionano di minori che verranno utilizzati anche come bambini soldato per la guerra in Yemen,