In dieci anni i bambini che in Italia vivono in condizioni di povertà assoluta (minori che vivono al di sotto della soglia di povertà e che non sono in condizioni di alimentarsi e frequentare una scuola) sono triplicati passando dai 375mila del 2008 a un milione e 260mila. A lanciare l’allarme è Save the Children con il suo Atlante dell’infanzia a rischio, diffuso oggi in 10 città. La pubblicazione, intitolata “Il tempo dei bambini”, traccia un bilancio dei minorenni che vivono nel nostro Paese e fornisce i numeri del record negativo tra gli Stati europei che vede il peggioramento negli anni della crisi economica. La povertà assoluta colpisce 563mila bimbi nel Mezzogiorno, 508mila al nord e 192mila al centro Italia.C’è poi anche la povertà relativa(difficoltà nel fruire di beni e servizi in rapporto al livello medio del paese): nel 2008 riguardava 1.268.000 bambini e a 10 anni di distanza sono aumentati a 2.192.000. Ma fortissime sono le differenze: in Emilia Romagna e Liguria poco più di un bambino su 10 vive in famiglie con un livello di spesa molto inferiore rispetto alla media nazionale, mentre la condizione peggiora in regioni del Mezzogiorno con la Campania (37,5%) e la Calabria (43%).