L’epidemia ha avuto una diffusione molto rapida, facendo sospettare di un pediatra, Muzaffar Ghangro, a cui erano affidati la maggior parte dei piccoli, tutti di famiglie poverissime. A giugno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva lanciato l’allarme per una diffusione incontrollata del virus, anche per la drammatica scarsità di farmaci anti-retrovirali disponibili. Le ONG attive nell’area segnalano che il contagio è sicuramente connesso con l’utilizzo diffuso di siringhe infette, ma vi sono anche l’inadeguatezza della sanità locale, la scarsa sicurezza del sangue per trasfusioni, la circoncisione dei bambini e la mancanza di precauzioni da parte dei barbieri e dentisti di strada. ( foto Lapressefo6661)
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