Un racconto di Natale di Fiodor Dostoewskij (Corriere della Sera, 23/12/019)


(Da  Il Natale secondo Fiodordi Alessando DAvenia). Alla vigilia di Natale, in un gelido scantinato, un bambino di sei anni, infreddolito e affamato, cerca di svegliare invano la madre. Allora esce per le strade innevate di Pietroburgo con indosso pochi stracci: chi lo incontra finge di non vederlo per non doversene occupare. Egli si rifugia in una casa piena di persone che festeggiano, ma viene cacciato con la magra elemosina di una moneta che gli cade di mano perché ha le dita congelate. Si rincuora osservando una vetrina piena di giocattoli ma viene colpito e inseguito da un ragazzaccio. Scappa e si nasconde dietro una catasta di legna. Dopo un po’ di tempo finalmente non ha più freddo e sente una voce misteriosa che gli dice: «Vieni alla mia festa di Natale, bambino». Così si ritrova in un luogo caldo, luminoso e pieno di bambini: ad accoglierlo c’è la madre sorridente. L’indomani, dietro la legna, i proprietari trovano il cadavere del bambino.  Il bambino dello scantinato, uno dei tanti che morivano di fame e freddo nella sua città,(come in Siria, Afghanistan, ecc, aggiungiamo noi) è infatti il Bambino di Betlemme: egli vaga con pochi stracci (le fasce) per le strade della città-mondo in cerca di uomini che vogliano accoglierlo, per loro muore (la catasta di legna) in croce, ma risorge nella festa eterna. Per Dostoevskij, Dio passa accanto a noi in infiniti modi ma soprattutto nelle creature fragili, come i bambini, dalla sofferenza dei quali era tormentato… La fragilità è la veste umana con cui Dio si fa vivo dentro e fuori di noi: non è mai un’evidenza schiacciante, ma un sussurro, un invito, un’occasione, una luce silenziosa… Non saremmo liberi se non fosse così, e chi non è libero non può amare. Un racconto analogo a quello de “La piccola fiammiferaia” del quasi contemporaneo H.C.Andersen, forse meno allegorico e didascalico ma altrettanto tragico sull’ indifferenza  di cui  prima o poi noi tutti  dovremo rispondere. (n.d.r. del sito)