Coronavirus, in difficoltà i bambini più vulnerabili: “Agire subito è fondamentale” (Save the Children, 26/3/20


Da qualche settimana ha preso il via in Italia il programma “Non da soli” di Save the Children. In questi giorni di emergenza coronavirus ha raggiunto già 20.000 persone tra bambini e adolescenti, famiglie vulnerabili e docenti, lavorando costantemente nel rispetto delle norme. L’emergenza coronavirus sta già avendo un impatto molto forte sulla vita di bambini e adolescenti, con lo stravolgimento della loro vita quotidiana e, in molti casi, con la perdita dei loro affetti, ma avrà effetti drammatici anche nel lungo periodo. A rischio – sottolinea Save the Childre, – sono soprattutto i minori più vulnerabili che vivono nei contesti più svantaggiati e di marginalità sociale, esposti alle conseguenze della crisi economica che colpisce le loro famiglie e all’aumento delle disuguaglianze educative dovute all’allontanamento dalla scuola.  In difficoltà i bambini più vulnerabili: Agire subito è fondamentale.Gli operatori lavorano  con famiglie vulnerabili, in condizioni socio economiche difficili, ma in queste due settimane abbiamo riscontrato un aggravamento della situazione, con un incremento delle richieste di aiuto materiale da parte delle famiglie che si sono trovate ad affrontare la perdita di lavoro di uno o entrambi i genitori. La parte che già prima era più fragile  si trova in condizioni drammatiche. Famiglie con difficoltà economiche gravi, che impediscono loro di acquistare alimenti per i propri figli e pagare le utenze, perché, avendo perso un lavoro occasionale e precario, non hanno risparmi ”, spiega Raffaela Milano di Save the Children. “Molte di queste famiglie hanno difficoltà a far accedere i figli alla didattica digitale perché non hanno una connessione a internet o magari hanno solo un telefonino dal quale sono costrette a far connettere uno o più figli per poter almeno rimanere al passo coi compiti.La crisi economica provocata dal Covid-19 rischia di portare a un drammatico aumento dei minori in povertà assoluta, che in Italia sono già 1,2 milioni.