L’attività, diretta dalla Procura di Torino e coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online, ha riguardato tutto il territorio nazionale, impegnando nelle operazioni di perquisizione 11 Compartimenti. Già dal mese di febbraio 2021 i poliziotti avevano attivato un servizio di monitoraggio su una piattaforma di messaggistica che vanta garanzie di ampio anonimato per gli utilizzatori, concentrando la propria attenzione su alcuni canali aperti, frequentati prevalentemente da utenti italiani. E’ stato necessario un lungo lavoro di carattere preparatorio, consistente nella ricerca del rapporto di fiducia con gli interlocutori che di volta in volta si mostravano interessati allo scambio di materiale, con un notevole sforzo mentale degli operatori nell’assunzione delle stesse vesti dei propri target. Particolarmente interessante si è rivelata la presenza di un ambiente chiuso, pubblicizzato dal proprio promotore, in cui veniva divulgato materiale pedopornografico previo pagamento di una somma che abilitava all’iscrizione al canale. L’analisi degli elementi evidenziati dagli operatori ha ricondotto nel complesso a 26 soggetti destinatari dei decreti di perquisizione del Gruppo Criminalità Organizzata e Reati Informatici dell’A.G. di Torino ed eseguiti, oltre che in Piemonte anche degli Uffici di Specialità della Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. Arrestato un sacerdote di Benevento, stante il rinvenimento di copioso materiale pedo. Si è proceduto all’arresto di 11 persone. Il materiale illegale sequestrato era altamente diversificato con contenuti ritraenti violenze sessuali in danno soprattutto di neonati. E’ un tecnico informatico di trentasette anni il secondo arrestato in Piemonte; infine, in Puglia è stato arrestato il creatore del canale a pagamento, un ragazzo all’epoca dei fatti minorenne.(da Elisabetta Valeri)