12 Giugno 2033,Giornata Mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile (Organizzazione Internazionale del Lavoro – OIL)


Domenica scorsa è stata la Giornata Mondiale contro lo Sfruttamento del Lavoro Minorile. Tranne un accorato appello di Papa Francesco, la giornata è passata nell’indifferenza generale qui  in Italia ma anche nel mondo. Eppure siamo tutti colpevoli nel momento in cui usiamo un cellulare,  indossiamo un capo di abbigliamento prodotto in Estremo Oriente, compriamo un  un tappeto o ci gustiamo un cioccolatino proveniente dall’Africa…. Preparato dall’Ufficio Internazionale del Lavoro e dall’Istituto degli Innocenti dell’UNICEF di Firenze, il nuovo rapporto OIL/UNICEF   evidenzia che, anche prima della pandemia, meno della metà della popolazione mondiale (o il 46,9 per cento) beneficiava solamente di una delle prestazioni di protezione sociale. La copertura per i bambini era ancora più bassa: 1,5 miliardi di bambini (i 3/4  della popolazione mondiale in età infantile)  non beneficiavano di nessuna misura di protezione sociale .Il lavoro minorile continua ad essere un fenomeno  globale e tutti i paesi ne sono colpiti, sia direttamente che attraverso i canali del commercio mondiale e delle filiere globali di fornitura. Anche l’Italia non è esente da sacche di sfruttamento del lavoro minorile,  EUROSTAT evidenzia che in Italia nel 2020 un minore su quattro  era a rischio di povertà e esclusione sociale. Il rapporto dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, pubblicato questo mese, indica che la dispersione scolastica dei ragazzi tra gli  11 e14 anni riguarda principalmente i bambini e gli adolescenti e le regioni del Sud e le isole, con la Sicilia che registra il tasso piu’ alto. In queste regioni, il rapporto segnala un’apparente correlazione tra abbandono scolastico e lavoro minorile..