Duemila bimbi sfamati ogni giorno. Cibo scelto dagli alimentaristi. Tutto senza un soldo statale: il 30% dei bimbi del comedor mangia solo grazie al programma. I bambini apprendono anche gli elementi essenziali di igiene, lavandosi le mani prima di sedersi a tavola, norme essenziali per evitare malattie. Dato che violenza, promiscuità e aggressività sono i compagni di vita di troppi bambini si da inizio ad un programma per scoprire la tolleranza, l’amicizia e l’allegria. «Dignità e autostima sono importanti come il cibo – spiega Sara – ecco perché prima con loro, poi con le famiglie, cerchiamo di comunicare un mondo diverso». La rete, nata nel 1998, è un franchising sociale con 22 mense, partito da Città del Messico.