Nella parte occidentale di Mosul vivono centinaia di migliaia di persone assediate da settimane: poco cibo e medicinali, chiuse in casa e usate come scudi umani. Tutti i ponti che collegano le due parti sul fiume Tigri, sono stati distrutti. Strade strette, abitazioni fitte, un impenetrabile reticolo di tunnel che rendono il terreno difficilissimo per i militari, con barriere di cemento, detriti, mine, cecchini e kamikaze. Sottoposti a terribili ritorsioni, di fatto ostaggi dei jihadisti sunniti, vivono nella zona tra i 650.000 e i 750.000 civili, di cui 350.000 bambini secondo Save the Children. Che fine faranno?