Sono 18 i Paesi nei quali, dal 2016 ad oggi, è stato documentato l’impiego di bambini soldato in conflitti armati: Afghanistan, Camerun, Colombia, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, India, Iraq, Mali, Myanmar, Nigeria, Libia, Filippine, Pakistan, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Siria e Yemen.I piccoli guerrieri vengono reclutati perché costano poco in termini di addestramento, non chiedono di essere pagati e perché, per la loro immaturità fisica ed emotiva, sono facilmente controllabili: con la paura e la violenza possono essere indotti ad ubbidire ciecamente. Alcuni minori si arruolano “volontariamente” per sopravvivere, in paesi devastati dai continui conflitti o per proteggersi dalle violenze o per il desiderio di vendicare le atrocità contro la propria famiglia o comunità…Alcuni bambini si uniscono ai gruppi militari per la sopravvivenza, perché viene loro offerta l’opportunità di mangiare regolarmente. Molti invece vengono rapiti, o arruolati con l’inganno o la violenza. Sono almeno 250.000 i bambini coinvolti in conflitti in tutto il mondo. Sono usati come combattenti, messaggeri, spie, facchini, cuochi, e le bambine, in particolare, sono costrette a prestare servizi sessuali. Due casi: Oscar e Samira, ospiti di una delle scuole professionali INTERSOS nella Repubblica Centrafricana. Fino a tre mesi fa erano nemici, combattevano per due fazioni contrapposte. Oscar, che ha 16 anni, ha combattuto per 5 anni per vendicare l’uccisione dei propri familiari, e Samira di 17, si è arruolata dopo aver perso tutta la sua famiglia. Se un kalashnikov li divideva, ora una macchina da cucire li unisce. Lavorano ed imparano insieme , come se il passato non fosse mai esistito e l’odio fosse un ricordo troppo lontano per portare rancore. E hanno ripreso a sognare…