roci immagini ci stanno arrivando continuamente dall’Ukraina: morte, distruzione, dolore. Nessuno è risparmiato, uomini, donne, bambini in una infinita folle devastazione. Migliaia di profughi e tra essi tanti bambini, ghiotta occasione per trafficanti senza scrupoli. Sacrosanta l’attenzione su questa tragedia ma non possiamo tacere del dramma di tanti altri bambini che da anni ed anni si trovano in questa stessa situazione. Bambini africani o asiatici di Paesi anch’essi coinvolti in guerre cui si presta solo una distratta attenzione se non quando ci giunge l’immagine di un piccolo, vestito di tutto punto e arrivato morto su una spiaggia. Mi ha colpito un breve flash proposto da un TG nazionale, non ricordo quale, in cui si vedevano profughi accalcati intorno agli autobus predisposti per la fuga. Una folla di persone tutte bianche, con gli occhi celesti e capelli biondi. Tra esse un nero che veniva allontanato a calci, ugualmente spaventato. Le immagini sono durate pochi secondi e non sono più state riproposte. La guerra, con tutta la paura che provoca, tira fuori il peggio da ognuno di noi. Giusta la solidarietà con il dramma della gente di quel paese coraggioso e indomabile, oggetto di una sistematica distruzione , terribile vedere piccoli che si aggirano soli, disorientati su cui l’Unicef sta richiamando l’attenzione perché corrono un non ipotetico rischio di tratta non si sa a quale fine. Ma ricordiamoci anche di tutti i bambini di paesi poveri e in guerra che sono già finiti o stanno per finire nelle mani dei trafficanti. Non esistono figli di un dio minore: adulti o bambini siamo tutti uguali. Coloro che infliggono dolore- tutto sommato poveri diavoli privi di immaginazione e accecati dai facili guadagni- dovranno rispondere delle loro azioni. La vita è così breve!

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